Sostenibilità: regole, direttive e consultazioni
La bussola normativa della sostenibilità
La normativa su report e standard di sostenibilità evolve costantemente: l’UE aggiorna direttive, atti delegati e linee guida; EFRAG apre consultazioni per alleggerire e chiarire gli ESRS; gli Stati membri (Italia inclusa) adeguano cornici e controlli.
Per restare allineati, qui trovi le fonti ufficiali e i punti di accesso alle consultazioni.
Il quadro normativo europeo in materia di sostenibilità ha compiuto un salto di qualità con l’adozione della Corporate Sustainability Reporting Directive (CSRD), che estende l’obbligo di rendicontazione a un numero molto più ampio di imprese rispetto al passato. La CSRD introduce l’approccio della doppia materialità – impatti generati dall’azienda sull’ambiente e sulla società e, al tempo stesso, rischi e opportunità ESG che incidono sulle performance aziendali – e rende obbligatorio il rispetto degli European Sustainability Reporting Standards (ESRS). Questi standard definiscono principi e datapoint comuni, garantendo maggiore trasparenza, comparabilità e affidabilità delle informazioni. Si tratta di un passo decisivo per integrare sostenibilità e governance economico-finanziaria, favorendo una cultura d’impresa più responsabile e allineata agli obiettivi del Green Deal europeo.
Novità 2025 Il pacchetto Omnibus, presentato il 26 febbraio 2025 propone la semplificazione delle precedenti direttive e restringe il perimetro obbligatorio della CSRD, ipotizzando di alzare la soglia da 250 a 1.000 dipendenti pur mantenendo i parametri economici invariati: fatturato superiore a 50 milioni di euro o attivo di bilancio superiore a 25 milioni di euro.
La Direttiva “Stop the clock” (14 aprile 2025) rinvia gli obblighi delle grandi imprese che non sono centri di interesse pubblico al 2028 (su anno fiscale 2027) e le PMI quotate, ad eccezione delle micro imprese, al 2029 (anno fiscale 2028). Gli Stati membri devono recepire lo Stop-the-clock entro la fine del 2025. L’Italia l’ha recepita il 9 agosto 2025 con la pubblicazione della Legge 118/2025, convertendo il cosiddetto decreto Omnibus (decreto-legge 95/2025).
Link utili:
- Parlamento Europeo – Omnibus I: proposta “stop the clock” (2025) https://www.europarl.europa.eu/legislative-train/carriage/first-omnibus-package-on-sustainability/report?sid=9401
- Parlamento Europeo file procedurale 2025/0045(COD)
https://www.europarl.europa.eu/legislative-train/carriage/first-omnibus-package-on-sustainability-proposal-amending-csrd-and-csddd/report?sid=9401 - Stop the clock: Direttiva (UE) 2025/794 del Parlamento europeo
https://eur-lex.europa.eu/legal-content/IT/TXT/PDF/?uri=OJ:L_202500794 - Legge 8 agosto 2025, n. 118 – Gazzetta ufficiale https://www.gazzettaufficiale.it/eli/id/2025/08/09/25G00126/sg
- Quick-fix ESRS: descrizione e documenti
https://finance.ec.europa.eu/publications/commission-adopts-quick-fix-companies-already-conducting-corporate-sustainability-reporting_en - Quick-fix ESRS Delegated Act
https://ec.europa.eu/finance/docs/level-2-measures/csrd-delegated-act-2025-4812_en.pdf
Gli European Sustainability Reporting Standards (ESRS) rappresentano il riferimento tecnico per le imprese chiamate a rendicontare secondo la Direttiva CSRD. La loro applicazione è in continua evoluzione: la Commissione europea ed EFRAG rilasciano regolarmente chiarimenti interpretativi, documenti di supporto e linee guida per facilitare le aziende nella fase di implementazione. Sono già disponibili strumenti operativi come la piattaforma Q&A e le Implementation Guidance su materialità, catena del valore e datapoint. Nel contesto del Pacchetto Omnibus, a luglio 2025 EFRAG ha pubblicato gli Exposure Draft degli ESRS semplificati, con riduzione dei datapoint (stimata a circa il 57%) e semplificazione degli oneri. Consultazione aperta fino al 29 settembre 2025. Al termine della consultazione, EFRAG dovrà consegnare il parere tecnico definitivo per l’adozione degli standard entro il 30 novembre 2025.
Link utili:
- EFRAG – pagina “Amended ESRS” (consultazione 31/07–29/09/2025): testi, survey e materiali.
https://www.efrag.org/en/amended-esrs EFRAG - EFRAG – Press release (31 luglio 2025) – Exposure Drafts ESRS https://www.efrag.org/en/news-and-calendar/news/press-release-efrag-shares-revised-esrs-exposure-drafts-and-launches-60day-public-consultation
- Omnibus update (21 agosto 2025) https://dart.deloitte.com/USDART/home/publications/deloitte/heads-up/2025/european-sustainability-omnibus-reporting-standards
Il VSME (Voluntary Sustainability Reporting Standard for non-listed Micro, Small, and Medium-sized Enterprises) è uno standard volontario sviluppato da EFRAG su mandato della Commissione Europea. Introdotto contestualmente alla proposta del pacchetto Omnibus, quest’ultimo prevede che l‘adozione dello standard diventi norma. È disegnato per PMI non quotate, microimprese e aziende che non rientrano nell’obbligo CSRD, come strumento semplificato e volontario per rispondere alle richieste di informazioni e dati ESG da parte di clienti e intermediari finanziari.
È composto da due moduli principali:
- Basic Module: include metriche essenziali, quali informazioni generali, metriche ambientali relative alle emissioni GHG Scope 1 e 2, indicatori sociali di base, informativa minima sulla governance;
- Comprehensive Module: aggiunge ulteriori divulgazioni oltre a quelle del modulo base, come politiche e strategie ESG, target e risultati di riduzione di emissioni GHG, rischi e opportunità legati alla transizione climatica, rendicontazione di incidenti sulla catena del valore e altre richieste specifiche per aziende che operano in determinati settori ad alto impatto.
Il VSME è stato consegnato da EFRAG alla Commissione il 17 dicembre 2024 come consiglio tecnico. Il 30 luglio 2025 la Commissione ha adottato una raccomandazione sull’utilizzo del VSME come standard volontario per le PMI e nel pacchetto Omnibus I è prevista la proposta che le imprese con meno di 1.000 dipendenti, non rientranti quindi nel perimetro obbligatorio di rendicontazione, possano usare il VSME tramite atto delegato come standard volontario.
Il VSME offre una modalità volontaria ma molto utile per anticipare richieste da parte di clienti grandi imprese o istituzioni finanziarie. Stabilisce inoltre un value-chain cap che dovrebbe limitare le richieste informative che le aziende obbligate possono fare a fornitori e PMI lungo la propria catena del valore, evitando richieste eccessive.
Link utili:
- EFRAG: VSME Standards https://www.efrag.org/sites/default/files/sites/webpublishing/SiteAssets/VSME%20Standard.pdf
- Commissione Europea sui VSME Standards: Q&A + documento raccomandazione https://finance.ec.europa.eu/publications/commission-presents-voluntary-sustainability-reporting-standard-ease-burden-smes_en
- EFRAG: pagina di progetto VSME, documento conclusivo e materiali di consultazione https://www.efrag.org/en/projects/voluntary-reporting-standard-for-smes-vsme/concluded
La Corporate Sustainability Due Diligence Directive (UE/2024/1760) è stata concepita per rafforzare la tutela dell’ambiente e dei diritti umani sia all’interno dell’Unione Europea sia a livello internazionale. Tale Direttiva richiede alle grandi aziende di assumersi la responsabilità di prevenire e ridurre gli impatti negativi sui diritti umani e sull’ambiente attraverso l’integrazione di due diligence nelle politiche aziendali, non soltanto riguardo le loro attività dirette, ma lungo tutta la catena del valore e nella maggior parte delle relazioni commerciali. La direttiva si focalizza sugli impatti negativi, sia attuali che potenziali, e stabilisce norme anche in materia di responsabilità della violazione degli obblighi relativi a tali impatti.
Il Pacchetto Omnibus coinvolge anche questa direttiva, in particolare con l’obiettivo di limitare l’applicazione della due diligence ai soli fornitori diretti.
Link utili:
- Direttiva UE/2024/1760 – CSDDD
https://eur-lex.europa.eu/eli/dir/2024/1760/oj/eng - Pagina della Commissione europea sulla CSDDD
https://commission.europa.eu/business-economy-euro/doing-business-eu/sustainability-due-diligence-responsible-business/corporate-sustainability-due-diligence_en - Documento ufficiale della Commissione che propone modifiche alla direttiva (e altri regolamenti) nell’ambito del pacchetto Omnibus
https://commission.europa.eu/document/download/1d14a487-f042-476f-997f-adf7c3e14950_en?filename=CSDDD+Omnibus+proposal.pdf
La Tassonomia dell’Unione europea è il sistema di classificazione pensato per definire con chiarezza quali attività economiche possono essere considerate sostenibili dal punto di vista ambientale. Introdotta con il Regolamento (UE) 2020/852, rappresenta una vera e propria bussola per investitori, imprese e istituzioni finanziarie, favorendo trasparenza e comparabilità nelle scelte di mercato. La Commissione ha adottato diversi atti delegati che stabiliscono i criteri tecnici per i sei obiettivi ambientali, dalla mitigazione del cambiamento climatico alla protezione della biodiversità. Per supportare le aziende nell’applicazione pratica, sono stati messi a disposizione strumenti digitali come il Taxonomy Compass e il Taxonomy Navigator, che guidano nella verifica della conformità delle attività. In questo modo la Tassonomia diventa un pilastro centrale della finanza sostenibile europea e un punto di riferimento per orientare la transizione ecologica.
Le modifiche proposte nel contesto Omnibus mirano a semplificare alcuni template di disclosure e a prevedere esenzioni per attività marginali (<10% fatturato).
Il 4 luglio 2025 è stato approvato un Delegated Regulation che introduce misure di semplificazione, revisione dei moduli di disclosure, introduzione di soglie di materialità, riduzione degli oneri amministrativi. Le modifiche saranno applicabili a partire dal 1° gennaio 2026.
Link utili:
- Regolamento Tassonomia (UE) 2020/852 – testo ufficiale (EUR-Lex):
https://eur-lex.europa.eu/eli/reg/2020/852/oj/eng EUR-Lex - Climate Delegated Act – criteri per mitigazione/adattamento (2021/2139):
https://eur-lex.europa.eu/eli/reg_del/2021/2139/oj/eng EUR-Lex - Environmental Delegated Act – obiettivi 3-6 (2023/2486):
https://eur-lex.europa.eu/eli/reg_del/2023/2486/oj/eng EUR-Lex - Commissione – pagina “Implementing & Delegated Acts / Taxonomy”: testi, FAQ e riepiloghi feedback.
https://finance.ec.europa.eu/regulation-and-supervision/financial-services-legislation/implementing-and-delegated-acts/taxonomy-regulation_en Finance - EU Taxonomy Navigator / Compass (strumenti ufficiali): criteri per attività, guida e FAQ.
https://finance.ec.europa.eu/sustainable-finance/tools-and-standards/eu-taxonomy-sustainable-activities_en
https://ec.europa.eu/sustainable-finance-taxonomy/taxonomy-compass Finance+1
Le consultazioni pubbliche rappresentano uno degli strumenti più efficaci con cui la Commissione europea coinvolge imprese, istituzioni e cittadini nell’evoluzione delle politiche di sostenibilità. Attraverso il portale “Have Your Say”, chiunque può esprimere osservazioni su nuove direttive, regolamenti o atti delegati, contribuendo così a definire il quadro normativo futuro. Anche nell’ambito della CSRD, degli ESRS e della Tassonomia UE vengono periodicamente aperte consultazioni per raccogliere proposte, evidenziare criticità e migliorare l’applicabilità delle norme. Partecipare significa avere un ruolo attivo nel processo decisionale europeo, portando la voce del territorio, delle imprese e degli stakeholder direttamente nelle sedi in cui si definiscono le regole comuni della transizione sostenibile.
Link utili:
- Portale UE “Have Your Say” (Better Regulation): punto unico per consultazioni pubbliche e feedback su iniziative legislative UE.
https://ec.europa.eu/info/law/better-regulation/ European Commission - Consultazioni su atti delegati della Tassonomia (esempi/aggiornamenti): pagina iniziativa e feedback.
https://ec.europa.eu/info/law/better-regulation/have-your-say/initiatives/14546-Amendments-to-Taxonomy-Delegated-Acts_en European Commission - EFRAG – consultazione ESRS semplificati (survey 2025): accesso diretto alla consultazione.
https://www.efrag.org/en/amended-esrs EFRAG
Il Global Compact delle Nazioni Unite è la più ampia iniziativa di sostenibilità a livello mondiale e rappresenta un punto di riferimento per imprese e organizzazioni che scelgono di integrare responsabilità sociale e ambientale nelle proprie strategie. Aderire al Global Compact significa impegnarsi a rispettare e promuovere i dieci principi universali in materia di diritti umani, lavoro, ambiente e lotta alla corruzione, contribuendo al tempo stesso al raggiungimento degli Obiettivi di Sviluppo Sostenibile dell’Agenda 2030. Le aziende firmatarie non solo adottano standard etici riconosciuti a livello internazionale, ma entrano in una rete globale di condivisione di esperienze, strumenti e buone pratiche. Per AQP, guardare al Global Compact significa rafforzare il proprio impegno verso una governance trasparente e responsabile, in linea con le migliori pratiche internazionali.
Link utili:
- UN Global Compact – sito ufficiale (Ten Principles, SDGs, risorse):
https://unglobalcompact.org/
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