Innovare per custodire il futuro dell’acqua

Siamo da sempre protagonisti di un’evoluzione sostenibile che coniuga infrastrutture, ricerca scientifica e tutela del territorio.

Ogni progetto nasce dall’impegno a rendere il sistema idrico più efficiente, resiliente e vicino alle persone. Dalla lotta al cambiamento climatico alla gestione circolare delle risorse, dalla valorizzazione della filiera locale ai partenariati europei, Lavoriamo per trasformare la gestione dell’acqua in un modello di innovazione sostenibile.

1. Adattamento ai cambiamenti climatici

Con il progetto “Cambiamenti Climatici”, realizzato insieme al Centro Euro-Mediterraneo sui Cambiamenti Climatici (CMCC), abbiamo avviato una mappatura completa dei rischi climatici per le nostre infrastrutture. Attraverso la piattaforma DataClime è possibile visualizzare su mappe interattive le variazioni climatiche previste, le portate di sorgenti e invasi e i potenziali impatti sui sistemi idrici. Le attività, in corso fino al 2025, permetteranno di sviluppare modelli idrologici per rafforzare la resilienza del sistema e definire interventi di mitigazione e adattamento.

Scopri qui gli studi condotti

Nel documento vengono analizzate le variazioni degli indicatori climatici, confrontandone il valore atteso sul periodo 2021‐ 2050, con quello relativo al periodo di riferimento 1981‐2010. La valutazione viene fatta sulla base di un ensemble di modelli climatici disponibili nell’ambito del programma EURO‐CORDEX (Hennemuth et al. 2017, Jacob et al. 2020) alla maggior risoluzione attualmente disponibile (circa 12 km) e considerando i tre seguenti scenari IPCC: RCP2.6 “Mitigazione aggressiva”, RCP4.5 “Forte mitigazione” e RCP8.5 “Business as usual”. Il quadro di sintesi rappresentato nel report fa emergere una situazione in cui il cambiamento climatico, con diversa entità e in associazione a diversi livelli di incertezza, comporta un incremento di tutti i pericoli considerati rilevanti sia all’interno del Piano Nazionale di Adattamento ai Cambiamenti Climatici (PNACC versione 2022) sia nell’analisi specifica presentata in questo documento.

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Nel documento viene effettuata una valutazione degli effetti del cambiamento climatico sulla disponibilità della risorsa idrica della sorgente Sanità a Caposele (AV) e del gruppo sorgentizio di Cassano Irpino (AV). In particolare, la portata sorgentizia è la variabile rappresentativa, per definizione, della disponibilità di risorsa idrica da sorgente, ed è quindi un utile proxy del pericolo di indisponibilità di risorsa idrica. In altre parole, una variazione positiva (aumento) della portata comporta una diminuzione del pericolo di indisponibilità per effetto del cambiamento climatico, mentre una variazione negativa (diminuzione) della portata rappresenta un aumento del pericolo, per effetto del cambiamento climatico. Dalle analisi effettuate nel documento risulta che la variazione attesa sia nella portata massima, sia nella portata minima, nell’orizzonte futuro 2021-2050 rispetto al periodo di riferimento 1983-2010, è molto ridotta, e statisticamente poco significativa per entrambe le Sorgenti di Caposele e di Cassano Irpino.

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L’attività consiste nell’analisi dell’innalzamento del livello del mare, con conseguente arretramento della linea di costa, per effetto del cambiamento climatico. Lo scopo è quello di valutare, seppure in modo estremamente qualitativo, i potenziali pericoli in termini di aumento del grado di salinità degli acquiferi di interesse per il Servizio Idrico Integrato di Acquedotto Pugliese S.p.A. (AQP). La posizione della linea di costa nella regione Puglia è considerata in questa attività come rappresentativa dei pericoli connessi alla salinizzazione degli acquiferi, e dunque al pericolo di richiamare dai pozzi di emungimento risorsa idrica eccessivamente salata, con conseguenti maggiori oneri di potabilizzazione. In altre parole, una variazione positiva (avvicinamento, o “arretramento”) di questa variabile rappresenta un aumento del pericolo di salinizzazione degli acquiferi per effetto del cambiamento climatico; una variazione negativa (allontanamento) rappresenta invece una diminuzione del pericolo, per effetto del cambiamento climatico. Intersecando l’informazione sulla posizione attesa in futuro della linea di costa e la posizione dei pozzi di emungimento, ripartiti per provincia, in media non si riscontra un avvicinamento significativo, nel senso che la distanza iniziale media dei pozzi dalla costa è significativamente più alta rispetto l’arretramento atteso, che quindi non dovrebbe comportare particolari aumenti del pericolo.

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L’attività affrontata nel documento nasce dalla considerazione che il cambiamento climatico potrebbe avere effetti non soltanto in termini di disponibilità della risorsa idrica (con adeguati parametri di quantità e qualità) ma anche sui fabbisogni idrici. È infatti possibile, in linea generale, che l’aumento delle temperature, come anche la diversa concentrazione degli eventi di pioggia, possa tradursi in un aumento dei consumi domestici. Dalle analisi su tale selezione di territori risulta che i consumi idrici sono attesi aumentare per tutti gli scenari di concentrazione, con una ridotta incertezza associata all’utilizzo di un ensemble di proiezioni climatiche. Tali aumenti sono comunque alquanto ridotti, e mai superiori al 10%.

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Nel documento vengono analizzate le variazioni future della portata media degli invasi idropotabili gestiti da Acquedotto Pugliese S.p.A. in Puglia, confrontando il periodo di riferimento 1981-2010 con le proiezioni per il 2021-2050. Lo studio utilizza l’indicatore di impatto river discharge sviluppato dallo SMHI, basato su modelli climatici EURO-CORDEX e modelli idrologici (E-HYPEcatch, E-HYPEgrid, VIC-WUR). Le proiezioni, elaborate per gli scenari climatici RCP 2.6, 4.5 e 8.0, evidenziano una tendenza generale alla diminuzione della portata media mensile, stagionale e annuale, con conseguenti implicazioni per la disponibilità futura di risorsa idrica.

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Il documento analizza la correlazione tra gli indici di siccità climatica (SPI) e idrologica (SPEI) per gli invasi selezionati da Acquedotto Pugliese S.p.A., al fine di valutare l’impatto del cambiamento climatico sulla disponibilità di acqua superficiale in Puglia. Utilizzando dati idrologici del Copernicus Climate Change Service (C3S) e dataset climatici derivati da modelli globali e regionali (1971-2005, proiezioni RCP 2.6, 4.5 e 8.5), lo studio evidenzia effetti del cambiamento climatico sul regime di siccità idrologica caratterizzati da elevata variabilità territoriale e limitata robustezza dei risultati.

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Il report valuta l’impatto del cambiamento climatico (2021-2050) sulle leggi di pioggia VAPI per i bacini gestiti da Acquedotto Pugliese S.p.A., analizzando possibili variazioni in intensità e frequenza degli eventi estremi di pioggia. Basato sulle curve IDF/DDF e sull’approccio statistico di Padulano et al. (2019), lo studio utilizza simulazioni climatiche EURO-CORDEX per gli scenari RCP 2.6, 4.5 e 8.5. I risultati mirano a stimare l’aumento potenziale di piogge e piene estreme, con implicazioni su fenomeni erosivi e intorbidimento delle acque invasate.

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Il documento analizza le variazioni future delle portate massime giornaliere e annuali degli invasi idropotabili gestiti da Acquedotto Pugliese S.p.A. in Puglia, confrontando il periodo di riferimento 1980-2010 con le proiezioni 1981-2050. Lo studio valuta le variazioni attese dei percentili di portata per tempi di ritorno di 2, 5, 10, 50 e 100 anni, al fine di stimare la frequenza e l’intensità future degli eventi di piena e i potenziali effetti sull’intorbidimento delle acque.

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Il documento analizza le variazioni future delle portate massime giornaliere e annuali degli invasi idropotabili gestiti da Acquedotto Pugliese S.p.A. in Puglia, confrontando il periodo di riferimento 1980-2010 con le proiezioni 1981-2050. Lo studio valuta le variazioni attese dei percentili di portata per tempi di ritorno di 2, 5, 10, 50 e 100 anni, al fine di stimare la frequenza e l’intensità future degli eventi di piena e i potenziali effetti sull’intorbidimento delle acque.

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2. Autoproduzione di energia rinnovabile

Continuiamo a puntare sull’energia rinnovabile, sfruttando le risorse naturali delle infrastrutture idriche e investendo nei seguenti sistemi di produzione:

  • Fotovoltaici, per un totale di 5 MWp installati sui lastrici solari dei serbatoi di accumulo: nel corso del 2025 sono stati realizzati gli impianti fotovoltaici nei siti di Conza della Campania (1.600 kWp) di Laterza (2.600 kWp) di Castellaneta (424 kWp). È in programma l’installazione di ulteriori impianti fotovoltaici su aree a terra in prossimità di impianti esistenti e sulla copertura di serbatoi di riserva idrica per incrementare la componente autoprodotta del fabbisogno energetico totale.
  • Cogenerativi da biogas da processi di depurazione per 891 kWe. L’energia elettrica e termica prodotta da questi impianti, attraverso la produzione di biogas da digestione anerobica dei fanghi di depurazione, è utilizzata dai depuratori stessi in regime di autoconsumo totale. È in corso un ambizioso progetto di investimento che mira all’installazione di cogeneratori nei principali impianti di depurazione delle acque reflue gestiti da AQP che permetteranno di produrre circa 30 GWh/anno.
  • Idroelettrici che, attraverso l’utilizzo dei salti motori presenti sulla rete di acquedotto, totalizzano impianti per 5,1 MW installati. Nel 2025 sono stati ultimati i lavori di revamping della centrale idroelettrica da 600 kW ubicata in agro di Gioia del Colle, al fine di incrementarne la producibilità annua. Tale intervento mira a ottimizzare l’efficienza degli impianti idroelettrici, rafforzando ulteriormente l’impegno di AQP nella produzione sostenibile di energia.

La Direttiva dell’Unione Europea (UE) 2024/3019 rappresenta un punto di svolta nella regolamentazione del trattamento delle acque reflue urbane a livello europeo; infatti, il nuovo quadro normativo introduce il target di neutralità energetica nella copertura dei consumi energetici con fonti rinnovabili entro il 2045, con obiettivi intermedi a partire dal 2030. La neutralità energetica rappresenta una delle sfide più impegnative a cui i gestori del servizio idrico integrato saranno sottoposti nei prossimi anni; sarà pertanto necessario raccogliere e valorizzare in maniera sistemica tutte le potenzialità energetiche delle infrastrutture del sistema idrico integrato, anche al fine di garantire una maggiore sostenibilità e resilienza dei sistemi gestiti.

3. Decarbonizzazione

Data la natura delle attività svolte, le emissioni dirette Scope 1 sono prevalentemente legate ai veicoli della flotta aziendale che utilizzano carburanti di origine fossile. Al fine di ridurre tali emissioni, dal 2023 è iniziata una progressiva e continua sostituzione del parco auto esistente a combustione interna con veicoli elettrici a batteria.

Riguardo le emissioni Scope 2, i dati confermano che dal 2022 sono state ridotte le emissioni indirette di CO₂ di oltre il 4%, passando da quasi 165 kt CO₂eq a circa 157 kt CO₂eq nel 2024, grazie al miglioramento dell’efficienza degli impianti e all’adozione di tecnologie innovative. L’autoproduzione di energia elettrica, che nel 2024 è pari a circa 7 GWh ha contribuito alla riduzione delle emissioni di CO2 per circa 2 kt CO₂eq.

La strategia per ridurre i consumi energetici e le emissioni di Scope 2 parte dalla definizione di una politica e da obiettivi e traguardi da raggiungere nel breve, medio e lungo periodo ed è attuata attraverso l’implementazione di sistemi di monitoraggio energetico e tecnologie innovative per ottimizzare l’uso dell’energia.
In particolare, il piano di efficientamento energetico riguarda l’installazione di nuovi motori elettrici ad alta efficienza, la sostituzione delle elettropompe attualmente in esercizio con modelli più prestazionali. l’introduzione di sistemi di regolazione intelligente della pressione in rete e la campagna di riduzione delle perdite idriche mediante sistemi di monitoraggio avanzati. Sono attualmente in corso progetti di ammodernamento infrastrutturale finalizzati a incrementare la resilienza degli schemi idrici e delle relative interconnessioni, anche con la finalità di ridurne i consumi energetici.

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